SACRA TERRA

30,00

3° Connubio tra Arte e Poesia

100 Tavole  Pittoriche di ROBERTO CAU

100 Versi Poetici di DOMENICO CUGUSI

Pag. 110 – Formato 14 x 21

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Descrizione

Terzo volume, ultimo e originale connubio tra Arte e Poesia, a formare il libro dal titolo “Sacra Terra”. Anche questo catalogo documenta e raccoglie in sequenza cronologica 100 variegate tavole pittoriche da me realizzate recentemente, e altrettanti istintivi nonché pertinenti versi lirici dell’amico poeta e artista Domenico Cugusi, manifestando il suo comprensivo pessimismo. Come un lungo raccontare, tra arte visiva ed espressione letteraria, per segnalare lo stretto rapporto “sacrale” che unisce noi genti vaganti e la natura che ci accoglie. Un interminabile viaggio, un inesorabile errabondare in essa, di singoli, gruppi, piccole e grandi comunità. Esseri irresponsabili, superficiali e voraci, artefici di infinite manipolazioni, con inarrestabili rastrellamenti e imponenti distruzioni. Tormentati promotori senza anima, colpevoli di catastrofiche e irreversibili trasformazioni della Terra. Uomini e donne, grandi e piccoli, senza più ritegno e sani valori, senza razionalità e autostima, senza  controllo di se stessi e tanto meno degli altri consimili. Decenni di corsa sfrenata all’uso e al consumo distruttivo della Terra.

Genti, cosiddette “civili ed evolute”, stupidamente impegnate nella illusoria e frenetica, rocambolesca e ingovernabile corsa verso il benessere consumistico e materialistico, senza una vera pace interiore, che poi mai troverà Un grande vortice impazzito. Una grande, assurda, paradossale, quanto buia “festa consumistica”, verso l’abbattimento, la devastazione, la trasformazione e l’inquinamento di tutto, come pure, inevitabilmente, l’autodistruzione.

Mentre invece, un’armonia di vita la potremo trovare in una esistenza semplice, insita in un sostentamento equilibrato, attraverso un uso accurato, moderato, equamente distribuito, quindi razionale di tutto ciò che la stessa “Sacra Terra” ci offre.

Penso, probabilmente quel desiderato benessere e equilibrio psico/fisico lo si possa trovare nel vivere con e per la natura stessa. Nell’integrità e nel rispetto di essa. Nella preservazione e nella contemplazione delle sue infinite bellezze naturali. Immersi nell’immenso splendore della stessa “Sacra Terra”. Noi esseri viventi, con corpo e anima all’unisono, dovremo vivere in essa in armonia e incanto, esistere attraverso un ritmo moderato e parsimonioso, come uno straordinario fenomeno inscindibile e sacrale con la Madre Terra. Ma oramai è troppo tardi.       ROBERTO  CAU

 

… E si conclude il connubio pittorico-poetico con l’amico Roberto.

Con la Sacra Terra l’onda inquieta che cercava approdi inconsueti, pare abbia trovato un’insenatura accogliente che plachi l’ardore poetico e l’ardire del pensiero in questo lembo di cervello bagnato dal sale. Roberto continuerà il suo percorso pittorico, altri lo seguiranno, altre penne perdute dai gabbiani, sostituiranno le ali delle aquile che nidificano sui picchi invalicabili della mente, tra L’Himalaya  e il Gennargentu, in discese oristanesi e salite inarrivabili, tra l’inferno e il paradiso, dove l’anima dispiega le sue braccia e si leva in un volo pindarico senza fine. L’anima sola, in solitari passi, percorrerà gli anditi della mente, si arrampicherà in anfratti, prenderà il volo …

Nessuno potrà seguirla. E le tavole in cui il pittore Roberto Cau, ha collocato scarabocchi umani, quasi sempre armati perché hanno paura persino di se stessi, una macchia di colore sfuggita alla penna stilografica, sarebbero perfette senza, con la Natura unica e sola protagonista. Che è Sacra. Come la Vita.

Così Odisseo torna alla sua terra, alle sue stanze. Non è facile navigare le onde e trapassare nuvole trasparenti dove indovini scenari che la mente s’inventa e traduce, riempirle di sostanza e raccontare ad Omero storie e storie, di guerrieri ed eroi, di dei bugiardi e falsi miti, d’amore e di morte, la vita, che lui tramanderà ai posteri, se mai ci saranno …

E nella sua Itaca, lui, il Re Pastore, padrone delle sue terre, della sua luce, del suo vento, dell’aria che ha nelle narici, ed è solo la sua, padrone degli spazi e del tempo, che modella a piacimento, trasformando un olivo in letto, ritorna padrone del mondo, padrone degli stessi Dei, padrone del suo Destino. In un foglio di carta riempito di parole o di segni.   DOMENICO  CUGUSI

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