Descrizione
Vite sospese a Simaxis negli anni Sessanta, è il titolo del libro dedicato a tutte le esistenze invisibili ai più che sopravvivono nella solitudine più disperata. Che il limite sia la malattia di Fida, l’estrema povertà di Elias o della stessa famiglia Arru, la fragilità infantile di Giuliano e Ivo, l’abbandono di Daniela, la debolezza di Maria e Giovanna, la pochezza di Tziu Mianu e Tzia Pietrina, i protagonisti delle storie di questo scorcio di vita anni ’60 non si arrendono e ci costringono, anche se solo come lettori, a entrare dentro le loro vite ai margini, vividi e potenti nella loro inadeguatezza.
È un viaggio a ritroso nei tempi bui della memoria in cui l’autore prova a superare il sentimento di vergogna e frustrazione legati alla schizofrenia maniacale della madre e all’incapacità del padre di gestire e proteggere una famiglia disfunzionale. La temuta diversità diventa una preziosa alleata che lo conduce verso orizzonti più ampi di comprensione, perdono e crescita personale. Il riscatto della memoria di Fida, nome ora pronunciato con orgoglio, è l’obiettivo principale che l’autore ricerca, offrendo una giusta rilettura dei fatti operata in età adulta.
Le vicende narrate sono state vissute a Simaxis, una realtà che allora era quella di un piccolo paese agricolo dove tutti si conoscevano. I luoghi in cui si sono svolte comprendono il paese e le sue campagne. Grazie all’autore riemergono alla memoria i ricordi di personaggi, tradizioni e storie che arricchiranno ogni lettore.
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